Citizen presenta l’ultimo nato nella famiglia dei radiocontrollati nome in codice Leonardo, in onore del genio italico per eccellenza, e non contenta della bella sorpresa aggiunge per i primi acquirenti un regalo da non perdere: una borsa porta tablet realizzata dalla Tucano, offerta valida fino a fine anno.
Il modello Leonardo è una novità molto attesa dagli appassionati Citizen per tre ottime ragioni. Innanzitutto era diverso tempo che Citizen non proponeva grosse novità nel settore dei radiocontrollati, specialmente nella fascia di prezzo più bassa. Negli ultimi anni abbiamo assistito al moltiplicarsi delle varianti dell’ormai classico modello Pilot ma di vere e proprie novità se ne erano viste poche ad eccezione dei modelli dal design più classico racchiusi nella categoria Evolution V che andavano a collocarsi stilisticamente all’opposto rispetto al Pilot dal look decisamente più sportivo.
La seconda ragione di anticipare l’uscita del nuovo radiocontrollato Leonardo sta proprio nella fascia prezzo che si colloca subito sotto la partenza dei cronografi della linea Pilot: parliamo di 368 € per i modelli in pelle, 388 € per il modello con cassa acciaio color oro rosa con trattamento IP e cinturino in pelle, 398 € per i modelli braccialati in acciaio e infine 418 € per il modello con cassa e bracciale in acciaio colorato di nero sempre con trattamento IP.
L’ultima ragione di interesse sta nel movimento montato su tutti i modelli della linea Leonardo, il nuovissimo H800 che propone alcune interessanti funzioni a fronte di una leggera diminuzione nella riserva di carica rispetto ai modelli Pilot e alla rinuncia alla funzione di allarme.
Vediamo ora di approfondire la nostra conoscenza con Leonardo esplorandone sia le novità estetiche che tecniche.
Iniziamo dall’estetica: se i modelli Pilot si richiamavano allo stile degli orologi sportivi da aviatore sulla falsa riga dei noti modelli Breitling il nuovo modello Leonardo trae ispirazione da modelli sempre sportivi, ma non privi di una certa eleganza, cosi a colpo d’occhio viene spontaneo il confronto con le ultime incarnazioni del Carrera della Tag Heuer.
Il quadrante è decisamente “pulito” rispetto ai modelli della serie Pilot, vengono usati pochi tratti essenziali, non eccessivamente marcati, per permettere la lettura delle diverse funzioni; gli stessi indici, quando presenti, sono sottili, mentre nei modelli con numerazione araba quest’ultima è argentata mantenendo un’apparenza discreta, grazie anche all’abbinamento con quadranti a fondo scuro. Le colorazioni disponibili per i quadranti sono 3: nero, marrone e bianco, ma solo per il nero è possibile avere anche la versione con bracciale in acciaio; per tutti è presente la classica lavorazione guilloché, una fine incisione di linee curve concentriche che impreziosisce l’intero quadrante.
I contatori del cronografo sono ora posizionati in verticale con la finestrella della data ad ore 3 sormontata dal logo Citizen; a ore 12 è presente il contatore dedicato al conteggio dei minuti del cronografo, la stessa lancetta è deputata ad indicare sul fianco sinistro il livello di carica dell’orologio, mentre sul destro l’indicazione dell’ora legale; a ore 9 è posizionata la lancetta delle 24 ore, minimalista con i soli segni grafici delle 24 e 12 ore; infine il contatore a ore 6 indica il 1/5 di secondo del cronografo quando in funzione, in alternativa nella modalità ora la lancetta indica l’iniziale del giorno della settimana posizionate alla sua destra o, quando richiesto, il risultato della ricezione delle onde radio sulla sinistra. Lungo la lunetta interna sono stampati i nomi delle 26 città rappresentative di altrettanti fusi orari
I 6 modelli importati in Italia sono tutti caratterizzati dalla cassa in acciaio abbinata a cinturini in pelle o bracciali sempre in acciaio, manca purtroppo una variante in titanio, anzi in supertitanio la lega brevettata da Citizen che molte soddisfazioni ha dato nella grande famiglia dei radiocontrollati. Il vetro è in zaffiro, materiale prezioso oltre che praticamente inscalfibile grazie ad una durezza di livello 9 sulla scala Mohs inferiore al solo diamanti, capace di mantenere una trasparenza perfetta e inalterata nel tempo. L’impermeabilità è garantita fino ad una pressione di 20 bar, equivalente all’incirca alla pressione che si subisce stando a 200 metri sotto il mare, attenzione comunque all’utilizzo in acqua l’orologio non è progettato per l’uso in immersioni con bombole ne è possibile aprire la corona o premere i tasti quando l’orologio è bagnato senza rischio di imbarcare acqua all’interno, l’acqua inoltre accorcia notevolmente la vita dei cinturini in pelle.
Per quanto riguarda invece la parte tecnica il calibro H800 montato dalla serie Leonardo pare un’interessante semplificazione del calibro H61, meglio noto come Evolution V.
Tra le caratteristiche del calibro H800 troviamo infatti alcune delle migliorie introdotte fino ad ora solo nei top di gamma Citizen come la visualizzazione semplificata dell’orario di 26 città nel mondo (il cosi detto world time). A dispetto dei modelli Pilot o Field base, la serie Leonardo consente la selezione del fuso orario desiderato con la semplice rotazione della corona cosi come avviene per i modelli dotati de calibro Evolution V. Dopo aver estratta la corona al primo scatto la lancetta dei secondi andrà ad indicare il fuso orario utilizzato attualmente, esemplificato dal nome della città riportato sulla lunetta interna, e semplicemente ruotandola avanti o indietro potremo osservare la lancetta delle ore avanzare o retrocedere per fermarsi sul nuovo orario che verrà mantenuto dall’orologio una volta rimessa la corona nella posizione iniziale. Una comodità non da poco rispetto al macchinoso sistema adottato precedentemente.
Altra caratteristica ereditata dai modelli top di gamma e che strizza l’occhio a chi si trova a viaggiare spesso è il supporto non solo all’antenna europea ma anche alle restanti americane, giapponesi e cinesi. I modelli radiocontrollati vantano una precisione imbattibile misurata da un errore di un secondo ogni dieci milioni di anni, questa precisione vale però a patto di ricevere il segnale orario tramesso dalle antenne collegate ai vari orologi atomici presenti nel mondo. I modelli base della serie radiocontrollati Citizen, i pluricitati Pilot e Field, supportano la sola antenna europea, una volta allontanati da questa al di la del raggio di 1500 km dalla stazione di Mainflingen, Germania, tornano ad essere normali orologi, pur mantenendo la precisione già ottima degli orologi al quarzo attestata su un errore di più o meno 15 secondi al mese. La nuova serie Leonardo al pari dei modelli che montano il calibro Evolution V invece continuano a ricevere il segnale orario trasmesso anche nelle altre parti del mondo dotate di orologio atomico.
Non manca naturalmente anche la funzione classica di cronografo per misurare tempi fino ad un massimo di 60 minuti con una precisione di 1/5 di secondo, quello che manca rispetto sia ai modelli base dei radiocontrollati che ai top di gamma è la funzione di allarme, eliminazione che consente una notevole semplificazione nell’utilizzo dell’orologio anche se per alcuni sarà un grosso motivo di delusione visto il sempre minor numero di orologi tradizionali ad offrire questa utile funzione. L’altra mancanza, come accennato all’inizio dell’articolo, è riscontrabile nella riserva di carica. Tutti i modelli radiocontrollati Citizen sono dotati di movimenti Eco-Drive alimentati da qualsiasi fonte di luce disponibile, ovviamente con un notevole vantaggio per quella solare rispetto alla luce artificiale, che va a caricare l’accumulatore interno la cui capienza varia da modello a modello. Nel caso dei radiocontrollati i modelli con movimento Evolution V detengono il record di 4 anni di riserva di carica, ovvero 4 anni di funzionamento garantito ad accumulatore pieno anche in assenza di luce, mentre i modelli Leonardo si collocano al livello più basso con 10 mesi di riserva di carica, 2 in meno rispetto ai cronografi base delle serie Pilot e Field. La riduzione di riserva di carica non deve destare grandi preoccupazioni, i modelli Citizen privi di radiocontrollo vantano riserve di carica intorno ai 6/8 mesi e in situazioni di uso normale anche non eccessivamente continuativo non danno nessun problema, bastano inoltre 5 minuti di sole diretto per far funzionare l’orologio per 24 ore filate. Il consiglio che possiamo dare è di cercare di non far scaricare mai completamente l’orologio per garantire una vita più duratura all’accumulatore, in caso di distrazione non bisogna preoccuparsi eccessivamente anche da completamente fermo basta lasciare l’orologio con il quadrante rivolto verso il sole dai 40 minuti all’ora per farlo ripartire.